mercoledì 3 novembre 2010

Così si fa battere il cuore in inverno


Tondelli l'aveva definito "lo scrittore più sottovalutato d'Italia"
Sabato mi è capitata tra le mani una bellissima recensione di Magrelli su questo scrittore marchigiano che non conoscevo.
Sembra infatti un autore fantasma anche se ha una produzione nutrita.
Il suo ultimo romanzo (che devo procurarmi in fretta) si intitola A cosa servono gli amori infelici e racconta la storia di un uomo che prima di subire un delicato intervento chirurgico si isola, prende appunti per un libro e scrive tre lunghe lettere: la prima a un collega, la seconda a un sacerdote che lo aveva insidiato da ragazzino e la terza a un destinatario anonimo. Nel corso del romanzo viene fuori la sua avversione alla vita sancita da una frase cruciale che la recensione riporta:
"Sai capire i libri ma non sai leggere i sentimenti delle persone neppure quando ti riguardano." Un analfabeta dei sentimenti che cerca di ricostruire i propri fallimenti. Eppure qualcosa lo spinge a continuare. Un inverno del cuore che l'amico sacedote riconosce quando gli dice: "dici troppe cose d'aria, e poche di terra, è come se di un paesaggio descrivessi soltanto il vento."
Questo personaggio non riesce ad appropriarsi della vita e vive in una perpetua nostalgia del presente. Tanti gli aforismi presenti nel diario e tante le citazioni.
Questo autore chiosa Magrelli alterna con sapienza ricordo, confessione e reticenza in un libro al contempo complesso ed inconsueto.

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