lunedì 22 novembre 2010
Le mille epifanie che sbocciano all'improvviso
L'autore è Francesco Piccolo (per i tipi Einaudi) e il suo libro si intitola Momenti di trascurabile felicità parla degli attimi in cui si assapora il piacere della vita.
Si comincia a leggerlo un po' per il titolo e un po' per curiosità e un po' perchè quella parola esercita sempre una piccola seduzione nelle nostre teste (o almeno così credo).
In ogni pagina si trova sempre qualcosa che ci riguarda, che sentiamo nostro, a cui abbiamo pensato, che abbiamo vissuto...
e succede come quando si mangia la frutta secca che non ci si fermi più e che si continui a leggerlo tutto d'un fiato. E che ti strappano sorrisi:
«Entro in un negozio di scarpe, perché ho visto delle scarpe che mi piacciono in vetrina. Le indico alla commessa, dico il mio numero, 46. Lei torna e dice: mi dispiace, non abbiamo il suo numero. Poi aggiunge sempre: abbiamo il 41.
E mi guarda, in silenzio, perché vuole una risposta.
E io, una volta sola, vorrei dire: e va bene, mi dia il 41».
«Perché non fanno i cancelli abbastanza grandi per far passare gli ombrelli aperti quando piove?».
«Quando si alza la barra del telepass che ho paura che stavolta non si alzi».
«Qualsiasi film con Meryl Streep (sì, sì anch'io anch'io)».«Gli sms dopo le undici di sera che dicono: dove sei?, che significano molto di più di quello che dicono».
«Quando la donna con cui dormo ha capito che ognuno deve dormire dal suo lato. Che ci si può abbracciare prima, o quando ci svegliamo la mattina, ma quando si dorme bisogna stare ognuno per i fatti suoi. Dividendo il letto con la stessa meticolosità con cui si tracciava la linea di divisione del banco con il compagno di banco, a scuola».
«In generale tutti quelli che si preoccupano per me o si occupano di me». (come canta anche Vasco)
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uuuuuuu, ma lo voglio!!
RispondiElimina:D
ciao ceci!!