Il protagonista del romanzo si lancia in lunghissime elucubrazioni mentali, mentre accanto a lui accade di tutto (sembra la mia vita...).
In una intervista all'autore ad un certo punto la giornalista dice: "Confesso che a tratti mi sono persa".
De Silva risponde: " Sono contento. Volevo rendere l'idea del complicato traffico di pensieri che domina la nostra vita. E che a volte supera i fatti, e persino i sentimenti. Perché certi sentimenti non sottostanno al potere della parola.
Prenda l'amore: quando finisce, parlarsi non serve a niente. Non ci si raggiunge, comunque.
In amore la parola ha senso solo quando ci si sta dicendo la stessa cosa."
Ti fa ridere proprio tanto, e non sempre sai perché.
Certo, è simpatico, ma il punto è che ti pare scemo e geniale, leggero e profondo ogni volta che parla portandoti dove vuole. E trascinandoti in un vortice di pensieri bislacchi che vanno e vengono dalla sua testa alla tua con assoluta naturalezza, spiazzandoti.
Alla fine gli vuoi bene davvero, a Vincenzo Malinconico, avvocato d'insuccesso: «un uomo che sposerei non una ma due volte, sbagliando tutt'e due», ha detto qualcuna.
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