venerdì 25 novembre 2011

Tutti i libri di Haruki Murakami, il più grande scrittore giapponese contemporaneo.





                   

I suoi romanzi sono molto lontani dalla tradizione nipponica, la sua scrittura è decisamente più vicina a Capote e a Fitzgerarld che a quella giapponese.
Nel segno della pecora (1982) è il terzo romanzo di Murakami, ma è considerato il suo “esordio internazionale”. Per i due libri precedenti l’autore si oppose alla vendita dei diritti di traduzione perché non li considerava sufficientemente compiuti.
Nelle avventure di un giovane pubblicitario coinvolto nella ricerca di una misteriosa pecora si trovano molti dei temi cari all’autore: la solitudine dell'uomo, l'arroganza e lo strapotere della politica, la nostalgia per gli anni Sessanta e la passione per il rock e il jazz, l'irrompere del surreale nella vita quotidiana. Un libro di culto per gli appassionati di Murakami.
                              
È del 1985 La fine del mondo e il paese delle meraviglie, storia di due mondi paralleli e di due personaggi destinati a incontrarsi nel buio della mente. Sullo sfondo il ritratto di una Tokyo futuribile e dei suoi sottosuoli popolati di creature mostruose, metafora delle paure che agitano le coscienze.
                        
Dall'ottobre del 1986 Murakami comincia un lungo viaggio attraverso l’Europa: prima la Grecia, poi l’Italia, dove scrive Norwegian wood. Con due milioni di copie vendute in un anno, è il romanzo straordinario che trasforma Murakami in un vero e proprio caso letterario. È questo il libro piú intimo e introspettivo dell'autore, che esplora il mondo in ombra dei sentimenti e della solitudine.
Ancora in viaggio, tra il 1987 e il 1988, scrive Dance Dance Dance, un noir che segna il ritorno alle ambientazioni oniriche dei primi libri e che rappresenta il seguito ideale di Nel segno della pecora. Un giornalista, costretto a improvvisarsi detective, si muove tra cadaveri veri e presunti. Attorno a lui figure e situazioni memorabili: una ragazza dotata di poteri paranormali, una receptionist nervosa, un attore dal fascino irresistibile, un poeta con un braccio solo, un salotto, a Honolulu, dove sei scheletri guardano la televisione. Sullo sfondo, una Tokyo iperrealistica e notturna.
Alcuni anni dopo il trasferimento negli Stati Uniti, nel 1993, Murakami pubblica la sua prima raccolta di racconti, L’elefante scomparso. Si tratta di testi scritti tra gli anni Ottanta e i primi anni Novanta: situazioni apparentemente quotidiane, ma tinte d’assurdo, dalle quali traspare più che mai la vena ironica del grande autore.
                       
L’uccello che girava le viti del mondo, pubblicato in tre volumi tra il 1994 e il 1995. Due eventi apparentemente banali danno vita a questo libro complesso e intrigante: la scomparsa di un gatto e la telefonata di una sconosciuta dalla voce sensuale. Proprio nello spazio del quotidiano il protagonista vedrà confondersi sogni, ricordi e realtà, e dovrà risolvere i conflitti di una vita passata di cui nemmeno sospettava l'esistenza.
Nel 1995 l'attentato alla metropolitana di Tokyo sconvolge la coscienza collettiva: alcuni adepti del culto religioso Aum diffondono nei treni un potentissimo veleno, il sarin, causando dodici morti e migliaia di intossicati. Attraverso una serie di interviste agli affiliati della setta, ai parenti delle vittime e ai superstiti, Murakami cerca di chiarire i motivi di un gesto tanto assurdo e di raccontare il dolore di chi fu coinvolto in quell’orribile incubo. L’esito della sua ricerca è un saggio, Underground, di grande intensità emotiva, che è anche un sorprendente ritratto del Giappone contemporaneo.
Nel 1999 esce La ragazza dello Sputnik, una storia straordinaria che racconta l’amore di due donne, Sumire e Myu, che forse si perderanno senza lasciare tracce. Come lo Sputnik, destinato a vagare per sempre nello spazio.
L’anno successivo la raccolta di racconti Tutti i figli di Dio danzano: sei storie diverse, alle quali però fa da sfondo la stessa grande tragedia, il terremoto di Kobe del 1995.                      
La consacrazione definitiva è la pubblicazione, nel 2002, di Kafka sulla spiaggia. «Kafka sulla spiaggia, - scrive il traduttore Giorgio Amitrano, - si legge come il suo autore deve averlo scritto: con la sensazione di entrare a occhi aperti in un sogno visionario e risonante di profezie, dove le scoperte e le rivelazioni si susseguono, ma il cuore piú profondo resta segreto e inattingibile».
È del 2004 After Dark, che nell’arco di una notte vede incrociarsi i destini di un giovane jazzista, un esperto informatico, una prostituta, la manager di un love hotel, una ventunenne che vegeta in uno stato semicomatoso e sua sorella, ragazza solitaria e inquieta.
Scritti nell'arco di oltre un ventennio, i racconti che compongono I salici ciechi e la donna addormentata, pubblicato nel 2006, ci offrono un campionario vasto e affascinante delle atmosfere che ritroviamo nei grandi romanzi di Murakami. Episodi brevi e leggeri, condotti sul filo della comicità e dell'assurdo, rievocazioni autobiografiche, sconvolgenti irruzioni del fantastico nella vita quotidiana.
                    
E, infine, arriviamo al presente: 1Q84, il capolavoro con cui Murakami dimostra di essere uno scrittore unico, fuori da ogni categoria.

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