giovedì 13 febbraio 2014

20134Lambrate_ David Bailey

                     
Kate by David Bailey


"C'è una grande differenza tra fare una fotografia e semplicemente scattarla." dice David Bailey la cui mostra personale Bailey's Stardust ha aperto i battenti il 6 febbraio alla National Portrait Gallery di Londra. 
"I più si limitano a fare uno scatto: anche un bambino ne sarebbe capace."
                   
foto di Bailey

Io passo almeno un'ora a parlare con le persone e poi solo dieci minuti a fotografarle. 
Fare un ritratto è un percorso a due sensi. 
Avedon ne era capace, Weber ci riesce; molti altri no.
              
foto di David Bailey

Poiché è il più famoso "artefice di fotografie" vivente sa quello che dice.
I suoi ritratti di alcuni personaggi sono gli scatti più rappresentativi della Londra dei Sixties. Decennio al quale Bailey e la sua generazione avevano dato una bella scossa. 
Cane, 1964 Duffy Archive

"Eravamo passati attraverso la Seconda guerra mondiale: non avevamo nulla da perdere. Per noi era tutto o niente." 
Dicono che ami scherzare ma che sia caparbio e scorbutico e polemico ma incredibilmente sincero. Nato nel 1938 in un quartiere operaio dell'East London ricorda: "Eravamo gente di classe come lo si poteva essere vivendo laggiù. Ho trascorso i primi sei anni in cantina per ripararmi dalle bombe. 
A sedici anni aveva già un grande interesse per la fotografia. 
Dopo il servizio militare, divenne assistente del fashion photographer John French e a ventiquattro anni già scattava per Vogue.
                    
Nureyev, 1965
Non che fossi interessato alla moda, ma era l'unico modo per far soldi ed era il solo ambito in cui fosse vagamente possibili essere creativi nonché un po' pagati. 

                   
Nicholson by David Bailey


Jude Law by David Bailey

Da allora, ho fotografato quasi tutti coloro che sono qualcuno. 
I suoi ritratti penetrano sotto la pelle del soggetto per mostrare più di quanto è lecito aspettarsi da qualunque foto. 
Sfogliando il libro che accompagna la mostra si dice che ci sia una straordinaria collezione di immagini familiari, divertenti scioccanti e brutali. 
                 
Deep by David Bailey

"Non è una retrospettiva, spiega, ma la più grande mostra che mi sia stata dedicata."
Come mai solo ora? -chiede un giornalista- "lo domandi a tutti quegli idioti istruiti. A loro la fotografia non interessa, la tengono ai margini. Da parte mia posso solo dire che mi sembra davvero impossibile ignorare l'opera di Bailey.

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