venerdì 20 aprile 2012

20134Lambrate _Il nostro Fuori Salone


Massimiliano Adami

Antonio Cos

Francesco Faccin

Andrea Gianni

Alessandro Marelli

Simone Simonelli

Paolo Ulian

giovedì 12 aprile 2012

20134Lambrate _ Fuori Salone 17-22 Aprile


SIETE PRONTI?

04/2012: ANALOGICO/DIGITALE
SUBALTERNO1 presenta ANALOGICO/DIGITALE, un incontro tra imprese artigiane, designer e fablab per creare una cultura del making originale e autoctona.
Nuove connessioni e nuovi modi di lavorare che producono risultati sperimentali, innervati di qualità manifatturiera, conoscenza strumentale e spirito di scoperta hacker.
Con la partecipazione di: AA+ ; APA Confartigianato Imprese ; Tecnificio
Designer: Massimiliano Adami, Antonio Cos, Francesco Faccin, Andrea Gianni, Alessandro Marelli, Simone Simonelli, Paolo Ulian
Curatori: Stefano Maffei, Stefano Micelli.
                                          

mercoledì 11 aprile 2012

20134Lambrate _ La Schiaparelli, il suo rosa Shocking e la sua ironia

"Per costruire una nuova eleganza si è a volte obbligati a infrangere le regole che altri hanno fissato per prima di noi" sosteneva Elsa Schiaparelli.
Con il suo stile stravagante e ironico, opposto a quello rigoroso di Coco Chanel che la liquidava definendola: "l'artista italiana che fa vestiti", Elsa dominò la scena internazionale tra le due guerre.
Schiap - così soprannominata dagli intimi - fu la prima stilista a organizzare le collezioni a tema anticipando una tendenza ormai consolidata.
Le sue spericolate creazioni come le cappe di vetro o i cappelli a forma di scarpa hanno fatto scuola.   
Reinterpretata da tanti stilisti Elsa continua ad essere di sconvolgente attualità.
Nata a Roma nel 1890 Schiap apparteneva a una famiglia di intellettuali piemontesi. Fin da piccola coltivò il suo amore per l'arte che in seguito traspose nelle sue creazioni collaborando con Salvador Dalì e Jean Cocteau.
Grande cosmopolita condusse una vita avventurosa finché nel 1927 non si stabilì a Parigi dove aprì il suo atelier.
Presto le sue geniali creazioni conquistarono le grandi donne del jet-set internazionale.
                           
Non abbandonò mai la sua bizzarria: quando progettò la visionaria bottiglia con le curve di Mae West pensò bene di darle il nome del punto di rosa da lei preferito: 
"Quel colore d'un tratto mi si parò davanti agli occhi brillante, impossibile, sfrontato" avrebbe ricordato nelle sue memorie, intitolate non a caso: SHOCKING LIFE (1954).
(contributo di Sofia Gnoli da la Repubblica)                         

venerdì 6 aprile 2012

20134Lambrate _ Gioco di donna



Ieri sera mi sono imbattuta in questo bel film... lascio a De Carlo il commento allo stesso mentre io assaporo ancora la bellezza degli abiti...
"ll tessuto storico che colora l'intera vicenda è un nobile bignami di tutto quanto è accaduto nella prima metà del secolo scorso. Il giovane irlandese Guy (Stuart Townsend), si vede piombare nella sua casa a Cambridge, bagnata e trafelata, la splendente Gilda, in fuga dal fidanzato e da allora i due vivranno la loro relazione tra mille incongruenze, illusioni e drammi. 
Tre anni dopo saranno assieme a Parigi, in un "ménage a trois" che coinvolge Mia (Penelope Cruz), una giovane spagnola, zoppa a causa di un incidente. In Spagna la guerra civile è ormai inevitabile e dopo alcuni tentennamenti Mia e Guy, che è un idealista, abbandonano Gilda e vanno a combattere per i repubblicani: chi poteva dubitarne? La partitura drammatica ha qui un'ulteriore accelerazione, svaniti i toni fatui, con Hitler che bussa alla porta, tutto affonda nel dramma storico. Guy torna in Inghilterra e Gilda si concede al nemico che ha invaso Parigi. Dramma e melodramma si fondono in un pastiche non privo di emozioni e convenzioni.
                           
In breve: prendere o lasciare, senza alternative, poiché di ogni cosa è vero anche il contrario. Gioco di donna non si fa gioco degli spettatori, ma li incalza con sfrontato autolesionismo, fino a meritare l'assoluzione." Adriano De Carlo

giovedì 5 aprile 2012

20134Lambrate _ Mae West



Quando sono buona, sono molto buona. Ma quando sono cattiva sono ancora meglio.

Mae West
Non è importante quanti uomini ci sono nella tua vita, ma quanta vita c'è nei tuoi uomini.

Mae West
Non fare che un uomo solo occupi la tua vita: prendili in mazzo e piantali!
                                                                                                       
Mae West
O ti sei accorciato i capelli o hai le orecchie più in basso.

Cary Grant, Mae West
Se solo potessi crederti...
Puoi credermi: centinaia di uomini l'hanno fatto!

Edward Arnold, Mae West
Immagino tu non creda al matrimonio?
Solo come ultima risorsa.      
                                                                                                          
Mae West, William B. Davidson
Cosa fai per vivere, tesoro?
Più o meno l'Uomo politico.
Anche a me non piace lavorare.

mercoledì 4 aprile 2012

20134Lambrate _ Chiara Samugheo e le foto delle grandi stelle


Chiara Samugheo significa molto per chi si occupa di fotografia. Ha frequentato gli ambienti intellettuali milanesi, ha lavorato per Le Ore, ha collaborato con Federico Patellani.
Ma il periodo dei suoi ritratti dedicati alle più grandi star internazionali viene ora presentato a Cortina d'Ampezzo nell'ambito di Cortinametraggio, festival di corti per giovani cineasti. 
Questa mostra rende omaggio al lavoro di un'artista ancora molto attiva che nella sua vita professionale ha realizzato più di 165mila scatti.








martedì 3 aprile 2012

20134Lambrate _La vetrina della settimana


                                                                                 

lunedì 2 aprile 2012

20134Lambrate _ Edith Piaf


"Guardate questa personcina minuta le cui mani sono simili a quelle di una lucertola. Guardate la  sua fronte degna di Bonaparte, gli occhi ciechi che hanno appena ritrovato la vista. Come canterà? In che modo si esprimerà? Come riuscirà a far uscire da quel piccolo petto gli enormi lamenti della notte? Eccola che canta, o meglio, che come l'usignolo in aprile si esercita nel suo canto d'amore. Avete mai sentito un usignolo all'opera? Si sforza. Esita. Gratta. Si strozza. Si butta e ricade. E poi all'improvviso lo trova. Vocalizza. Sconvolge."
Jean Cocteau nel prefazione del libro Au Bal de la chance, La mia vita, di Edith Piaf, Castelvecchi pag. 192


Guai a contraddirla, al ristorante sceglieva da sola il menu e lo imponeva a tutti per risparmiare tempo.
                              
Aznavour e gli altri amici assecondavano sempre tutti i suoi capricci, persino andare a vedere lo stesso film dieci giorni di seguito, in prima fila. Accadde per Il terzo uomo, di Carol Reed (vederlo l'undicesima volta fu la prima cosa che la cantante volle fare appena arrivata a New York per la tournée.
                             
Aldo Busi: "Edith Piaf era bruttina, 38 chili o poco più, malata, il ritratto di quello che i francesi chiamano laideur, sembrava il monumento vivente a tutti gli handicap, e invece guardate cosa riuscì a fare: con la sua voce, la sua forza, riuscì a proiettare una tale aura da apparire bellissima, da farsi amare dagli uomini più belli di Francia come Yves Montand."

Marlene Dietrich, perplessa nel vedere la sua amica prendersi anche tre amanti per volta: "Mi faceva venire le vertigini con tutti i suoi amanti che dovevo accompagnare, a casa sua, da un nascondiglio all'altro."
                           
Amante di Marcel Cerdan, morto pochi mesi dopo su un volo diretto a New York. Edith Piaf, che lo aspettava in America e gli aveva chiesto di prendere l'aereo e non la nave perché ci mette troppo, gli dedicò al Versailles L'Hymnè à l'amour, ma si sentì meno dopo poche strofe.

Schiava dell'alcol e della morfina dopo la morte di Cerdan.
Morì a 48 anni di cirrosi, elogio funebre di Cocteau poche ore prima di spegnersi per un infarto.                              
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