lunedì 27 febbraio 2012

Tra vintage e libri

Oggi siamo in tv. "Ti racconto un libro, Iris Tv

Oggi siamo in tv! Su Iris, Ti presento un libro, condotto dalla bravissima e bella Marta Perego... nei prossimi giorni vi racconteremo tutto!

venerdì 24 febbraio 2012

W il Carnevale!

Cappuccetto Rosso, abito del 1952 Copyrigh Camilla Bastiana


giovedì 23 febbraio 2012

Goodbye, Columbus. Philip Roth

Il primo romanzo breve di Philip Roth, pubblicato nel 1959.
Roth aveva 26 anni e questo libro gli valse già il National Book Award. 
                                   
Dieci anni dopo, Goodbye, Columbus diventò un film e Ali MacGraw era Brenda. Cioè l'amore all'improvviso, la ragazza ricca che chiede al giovane Neil, un lavoro alla biblioteca pubblica, di tenerle gli occhiali mentre si tuffa in piscina. 
"Ad un tratto si portò le mani dietro la schiena. Prese il fondo del costume tra il pollice e l'indice e rimise a posto quel po' di carne che si era scoperta. Mi si rimescolò il sangue."
L'estate poi fece il resto.
Non è vero però che l'amore basta all'amore. Ci si rende conto a volte di amarsi e di non potersi amare. 
                             
La conquista di Brenda diventa una grande sconfitta quando diventa insopportabile lo sguardo dei familiari di lei; quando anche lei si sente tanto diversa da lui.
Dentro ci sono le cene dei ricchi, i frigoriferi pieni , l'identità ebraica. 
E tutto il talento di Roth, un grande, qui giovane, scrittore.
                                                            

mercoledì 22 febbraio 2012

Vintage - La vetrina della settimana

                
                                  
                                  
                              
Abito metà anni '50 di Gigliola Curiel in duchesse di seta avorio con ricami in filo di seta. Presenta una doppia scollatura e fiore che termina sul decolleté.
                           
                              
                                   
Bauletto e foulard Roberta di Camerino                      

martedì 21 febbraio 2012

Vintage - L'intramontabile trench

                            
Era il 1928 quando Adrian, grande costumista di Hollywood realizzò per Greta Garbo il trench foderato a disegni  scozzesi che la grande diva sfoggiò in A woman of Affairs. 
Il successo fu immediato tant'è che all'indomani  dell'uscita della pellicola, quel trench si trasformò in un soffio nel cult della stagione.
                           
Da allora, ambiguo come solo sapeva renderlo Catherine Deneuve, casual come lo indossava Shirley MacLaine in Irma la dolce o fradicio e stropicciato come ha insegnato Holly (Audrey Hapburn) in Colazione da Tiffany,il trench è entrato in milioni di armadi imponendosi come un evergreen costantemente reinterpretato.
Oggi sono coloratissimi come li ama la signora Obama o inappuntabili alla maniera di Kate, duchessa di Cambridge.
Con le loro innumerevoli varianti sono riusciti a superare indenni gli anni divenendo un capo del nostro guardaroba  
                               


                                                    

giovedì 16 febbraio 2012

Vintage - Fulvia Colombo, la prima signorina buonasera

"Sentivo di appartenere a una pattuglia di avanguardisti coraggiosi, una specie di gruppetto di astronauti in viaggio per la prima volta verso la Luna."


Palinsesto Rai nel 1954: 14.30- 14.45 "Arrivi e partenze" condotto da Mike Bongiorno. 20.45 telegiornale diretto da Vittorio Veltroni.


Prezzi nel 1954: televisore 17 pollici 160-240 mila lire; abbonamento Rai 18 mila lire. Stipendio medio di un impiegato: 50 mila lire. Abbonati Rai: 24 mila


Nel 1958 affiancò Gianni Agus nella presentazione del Festival di Sanremo, quello vinto da Domenico Modugno con Nel blu dipinto di blu-Volare.
  
"Mi arrivò la proposta un po' all'improvviso e l'affrontai con titubanza. Poi, forse incosciente, mi posi davanti alla telecamera e diedi l'annuncio storico. Un momento indimenticabile per me, ma credo anche per gli italiani."


Le signorine buonasera, "ragazze che hanno l'abilità di farsi la fama di serie, col sorridere a tutti. " Achille Campanile. 




Fulvia perché non ti sei sposata? Perché sono una scema... ho sacrificato la mia vita sentimentale al lavoro (a Pippo Baudo durante la trasmissione Novecento nel 2003.


"Ho vissuto per alcuni anni come una diva - si sfoga con un fil di voce - poi tutti mi hanno dimenticata. E dire che parlo due lingue e so suonare il piano!"


Pippo Baudo, ricordando l'intervista: "Ho incontrato una donna prigioniera del passato. La sua storia è stata un film, ha vissuto ripassandone i frammenti.     


                 

martedì 14 febbraio 2012

Vintage - La vetrina della settimana

Dov'è finita la Chanel?
                                                                            Dettagli:
                               
                                  
                                  

venerdì 10 febbraio 2012

Trend: Fifties, Total White, Pleats

Lo stile anni 50, l'epoca della grande femminilità, del buongusto. L'immancabile foulard di seta annodato sotto il mento, gli abiti con le loro meravigliose stampe, gli accessori, gli abiti a clessidra.  
  
Il total white occuperà parte del nostro guardaroba mettendo in campo la sua arma: la capacità di valorizzare i volumi.
                          
                              
Plissé all over the body. La moda non fa una piega, ne fa mille!Pieghe che ricoprono abiti e accessori Drappeggi e increspature.  


                              
                                      

giovedì 9 febbraio 2012

Vintage - David Bailey e Lord Snowdon

from The Sartorialist
"Fermi tutti: sono sbarcati gli inglesi." Questo era il benvenuto che Diana Vreeland ha lanciato a David Bailey quando nel 1962 il fotografo entrò per la prima volta nel suo studio newyorkese in compagnia di Jean Shrimpton.
Oggi potremmo ripetere con impeto questa frase di fronte alla profusione di documenti dedicati a questi due grandi nomi della fotografia made in England: David Bailey appunto e Lord Snowdon. 
Quest'ultimo si conquistò la fama ancor prima unendosi alla principessa Margaret nel 1960, primo matrimonio della storia ad andare in onda in tv, seguito da più di venti milioni di telespettatori. E Bailey fu l'uomo a cui Antonioni si ispirò per Blow-up facendolo diventare una leggenda.
from The Sartorialist                        
Ora Steidl pubblica "Lord Snowdon. Phofographs by Koto Bofolo", un impressionante volume di scatti che Bofolo ha eseguito nel suo studio. 
Contemporaneamente Arte e Bbc hanno realizzato due produzioni dedicate a Bailey. 
from The Sartorialist
Due grandi fotografi, due figure antitetiche, quasi però facce di una stessa medaglia, epitomi di uno spirito molto british; l'uno che sposa la principessa, l'altro che si unisce ad una regina del cinema, Catherine Deneuve.
                               
Vite parallele e un punto in comune: essere stati testimoni privilegiati della Swinging London, da loro raccontata attraverso scatti ormai iconici.

mercoledì 8 febbraio 2012

... Non avevo capito niente

"Dicono che la felicità si trova nelle piccole cose. Sapeste l'infelicità"

"Mi sa che è questo il mio limite: mi mancano le conclusioni.
Nel senso che ho l’impressione che niente finisca mai veramente. Io vorrei, vorrei davvero che i dispiaceri scaduti, le persone sbagliate, le risposte che non ho dato, i debiti contratti senza bisogno, le piccole meschinità che mi hanno avvelenato il fegato, tutte le cose a cui ancora penso, le storie d’amore soprattutto, sparissero dalla mia testa e non si facessero più vedere. Ma sono pieno di strascichi, di fantasmi disoccupati che vengono spesso a trovarmi. Colpa della memoria, che congela e scongela in automatico rallentando la digestione della vita e ti fa sentire solissimo nei momenti più impensati."

lunedì 6 febbraio 2012

Vintage - Dora Maar



Bella, triste e piena di talento. 

“ Si avvertiva immediatamente quando ci si trovava in sua presenza che quella non era una donna comune. Non era bella in senso classico, ma era un tipo che non si dimenticava facilmente. C'era nei suoi occhi una luce, uno sguardo straordinariamente luminoso, limpido come il cielo di primavera. Aveva una bella voce, una voce singolare, unica. Non ho mai conosciuto nessun altro con una voce come la sua.
Era come un gorgheggio nel canto degli uccelli.“ 

(Dora secondo lo scrittore James Lord)
                                 
La fotografa surrealista ebbe molti amanti e un amore devastante per Picasso che la dipingeva come la donna che piange. La prima volta che la vide disse di lei: "E voi, voi mi siete apparsa in rosso e nero." L'incontro avvenne al Deux Magots, celebre caffè parigino, nel 1936. Lei, 29 anni, bruna, economicamente indipendente, energica, voce sensuale, seduta a un tavolino si sfila i guanti neri e con un coltello affilato colpisce lo spazio tra un dito e l'altro, senza curarsi delle ferite. Lui, 55 anni, grasso, capelli bianchi, camicia col colletto, cravatta e un brutto riporto di capelli che gli attraversa la fronte, la guarda sanguinare e a fine serata le chiede in regalo i guanti.      


"Sono la donna che piange, sono la donna verde dei quadri del genio, sono l'idea stessa del dolore: il mio, il suo, il dolore del mondo."
La storia tra Picasso e Dora Maar dura sette anni. Quando si lasciano nel 1943, a Parigi c'è stata l'occupazione nazista, lui, sconvolto dalla guerra civile spagnola, ha dipinta Guernica, lei (che è una brava fotografa) ha fermato le varie fasi dell'opera con la sua Rolleirflex.
   
"Lui conosceva il sortilegio per rendere la vita terribile anche agli altri, perché la gioia e la felicità non servivano alla sua arte, mentre la tristezza sua e degli altri, metteva in evidenza il meglio di Picasso.          


Picasso, adorava mettere le sue amanti una contro l'altra, le costringeva a cenare insieme, facendole impazzire di gelosia ritraendole nella stessa posa. "Per me Dora è una donna che piange; per anni l'ho ritratta in forme torturate, non per sadismo o piacere.Ma perché quella era la realtà profonda di Dora."
                             
L'abbandono di Picasso la spinse a cure psicoanalitiche, conversioni religiose e isolamento.


"Non mi sono uccisa perché Picasso si aspettava che lo facessi."                       

venerdì 3 febbraio 2012

Tu non lo sai ma io sono felice se nevica










C'è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò...

                          
Ho imparato a sognare, 
che non ero bambino 
che non ero neanche un' età 
Quando un giorno di scuola 
mi durava una vita 
e il mio mondo finiva un po là 
Tra quel prete palloso 
che ci dava da fare 
e il pallone che andava 
come fosse a motore 
C'era chi era incapace a sognare 
e chi sognava già 
Ho imparato a sognare 
e ho iniziato a sperare 
che chi c'ha avere avrà 
ho imparato a sognare 
quando un sogno è un cannone, 
che se sogni 
ne ammazzi metà 
Quando inizi a capire 
che sei solo e in mutande 
quando inizi a capire 
che tutto è più grande 
C' era chi era incapace a sognare 
e chi sognava già 

Tra una botta che prendo 
e una botta che dò 
tra un amico che perdo 
e un amico che avrò 
che se cado una volta 
una volta cadrò 
e da terra, da lì m'alzerò 

C'è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò 

Ho imparato a sognare, 
quando inizi a scoprire 
che ogni sogno 
ti porta più in là 
cavalcando aquiloni, 
oltre muri e confini 
ho imparato a sognare da là 
Quando tutte le scuse, 
per giocare son buone 
quando tutta la vita 
è una bella canzone 
C'era chi era incapace a sognare 
e chi sognava già 

Tra una botta che prendo 
e una botta che dò 
tra un amico che perdo 
e un amico che avrò 
che se cado una volta 
una volta cadrò 
e da terra, da lì m'alzerò 
C'è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò



http://www.youtube.com/watch?v=6RhKeT4X9S0   

giovedì 2 febbraio 2012

Arrivederci Wislawa Szymborska

Ad alcuni piace la poesia
Ad alcuni -
cioè non a tutti.
E neppure alla maggioranza, ma alla minoranza.
Senza contare le scuole, dove è un obbligo,
e i poeti stessi,
ce ne saranno forse due su mille.
Piace -
ma piace anche la pasta in brodo,
piacciono i complimenti e il colore azzurro,
piace una vecchia sciarpa,
piace averla vinta,
piace accarezzare un cane.
  
La poesia -
ma cos'è mai la poesia?
Più d'una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
come alla salvezza di un corrimano.

Manuale per smarrirsi

                                  
Perdersi, sbagliare direzione, non riuscire a calcolare le distanze esatte sono state le risorse che hanno permesso a Marco Polo e a Cristoforo di scoprire nuovi mondi smarrendo la strada.
Ulisse, vagando spaesato nel Mediterraneo ha costruito l'epopea dell'erranza, dell'intelligenza e l'astuzia come soluzione.
Un astronomo irlandese assieme ad una giornalista tedesca hanno scritto il manuale per perdersi, una guida per smarrire l'orientamento nonostante la tecnologia, navigatori, satelliti, indicazioni stradali, mappe, cartelli.
I due autori si sono anch'essi smarriti dentro il loro libro che è diventata una guida per perdersi sì ma anche per ritrovarsi.
Perdersi m'è dolce... questo il titolo del libro spiega che perdersi "fa vacanza" permette di conoscere meglio il mondo e ci aiuta a vivere meglio e di più. 
Il libro parla anche di Freud. Forse dobbiamo proprio ai suoi smarrimenti il suo Psicopatologia della vita quotidiana: il suo inconscio smaniava dalla voglia di smarrirsi. 
Oggi i naufraghi non si trovano più nelle isole deserte ma nelle loro case e forse non ci sono più Robinson Crusoe perché come diceva Albert Camus: "non ci sono più isole".
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