giovedì 30 gennaio 2014

20134Lambrate_Frida Kahlo mood

Frida Kahlo
Mostra


20 marzo - 31 agosto 2014
A cura di Helga Prignitz-Poda
                   












Alle Scuderie del Quirinale una grande mostra sull'artista messicana di Frida Kahlo (1907-1954), simbolo dell'avanguardia artistica e dell'esuberanza della cultura messicana del Novecento.
La mostra intende riunire attorno ad un corpus capolavori assoluti provenienti dai principali nuclei collezionistici, opere chiave appartenenti ad altre raccolte pubbliche e private in Messico, Stati Uniti, Europa. Completa il progetto, una selezione dei ritratti fotografici dell'artista, tra cui quelli realizzati da Nickolas Muray negli anni quaranta, indispensabile quanto suggestivo complemento all'arte di Frida Kahlo sotto il profilo della codificazione iconografica del personaggio.



mercoledì 29 gennaio 2014

20134lambrate_Edith Head 2° parte

Veste 1131 film. Vince 8 Oscar e riceve 35 nomination. Sa come prendere le persone, quali tessuti rendono al meglio sullo schermo, quando sorridere e quando dire sì e quando invece azzardare un "non sono sicura che funzionerà."
"Se vuoi durare in questo mondo devi dargli quello che vogliono." o meglio " Devi fargli credere che gli stai dando quello che vogliono."
                


In questo è maestra. "Sono più brava come politica che come stilista."
Il primo lavoro è un disastro: per il candy party di The Golden Bed di DeMille decora i costumi delle ballerine con caramelle vere che con le luci si sciolgono facendo diventare il set un pasticcio appiccicoso. 
Un'altra volta deve addobbare un elefante ma la ghirlanda di fiori e frutta finisce nella pancia del pachiderma prima del ciak. 
Edith è però intraprendente e instancabile.
Se le chiedono un'idea ne porta quattro.
Sa trattare con tutti, anche con le sartine messicane perché parla spagnolo.
                    

Lavora sei giorni su sette, ma spesso anche la domenica. Il primo matrimonio finisce per questo. 
Il secondo con un art director della Paramount che rispetta la sua indipendenza durerà quarant'anni. Non si arrabbia nemmeno quando la sicurezza di Liz Taylor lo trattiene fuori perché la moglie, accorsa a consolare Liz dopo la fine del matrimonio con Burton, si è dimenticata di dare agli agenti il nome del marito.
Prima di diventare responsabile costumi della Paramount lavora all'ombra di Howard Greer: da lui impara a disegnare veramente. 
Nel '27 diventa assistente ma è solo nel '38 che che diventa responsabile costumi.
                 

Gli occhiali rotondi di Edith sono un marchio di stile (la Edna stilista dei Supereroi del film GLI INCREDIBILI è un omaggio a lei). 
Nel '38 comincia a indossare lenti scure. Per rendersi imperscrutabile? "Per nascondere le lacrime" si lascia scappare.
Lancia mode, veste dive. Durante la guerra disfa vecchi abiti per crearne di nuovi. Abolisce pieghe, volant e giacche per risparmiare sui tessuti.
Lancia messaggi alle donne americane dicendo che la seta è fuori moda, invitandole a usare il cotone, a creare vestiti da sole o reinventare una vecchia camicia bianca usando spille al posto dei bottoni.
Lancia la moda del double-duty come contributo alla causa.
Nel 1945 le viene offerto uno spazio in un programma radiofonico. I suoi consigli sono pratici e diretti. 
Quando dice alle donne morbide di evitare le stampe fa esempi glam: i pois grandi non li metterebbe mai a Ingrid Bergman che è alta e imponente, ma a Veronica Lake che è uno scricciolo. 
Ha le sue avversioni. Spalline in primis.

martedì 21 gennaio 2014

20134Lambrate_Il motto di stagione: CARTOLINE e LEGGEREZZA!!

Paesaggi suggestivi... La Sicilia, Miami, oceani lontani e foreste pluviali irrompono nelle grafiche degli abiti. Ed è subito vacanza!
                      

;MISSONI
ANTONIO MARRAS

mercoledì 15 gennaio 2014

20134Lambrate_Le magnifiche: Carla Lonzi

                          

Carla Lonzi, nata a Firenze il 6 marzo 1931, prima di cinque figli. 
Il padre, artigiano, la madre casalinga, studia in un collegio di suore e si laurea con lode in Lettere con una tesi molto apprezzata dallo storico Roberto Longhi. Scrittrice, critica d'arte e femminista.

Secondo lo storico Celant, Carla era "un polo energetico ineguagliabile, la sua presenza ha mutato la storia, non solo dell'arte italiana."
              


Attraverso il suo libro Autoritratto raccontò l'arte attraverso le conversazioni, da Lucio Fontana a  Cy Twombly e conobbe così lo scultore Pietro Consagra, suo compagno, abbandonò la critica per dedicarsi al femminismo attorno agli anni Settanta ma morì nel 1982.
                

Secondo Consagra "vivere con Carla era proprio una grande meraviglia... lei era così lucida, viveva tutte le contraddizioni del suo tempo, ma era anche dolce, allegra, buffona... non si tirava indietro, portava tutto alle estreme conseguenze... ma quando si arrivava ad affrontare l'argomento donna, impazziva di rabbia, di frustrazione, dalla voglia di frenare tutta quella prepotenza maschile che vedeva nella società."

Carla che telefonava alla critica d'arte Lea Vergine e le diceva cose del tipo: "Tu hai il super ego maschile, vergognati!!"
                       

"Certo ora come ora, tutto il peso dell'andar controcorrente, la drammaticità, lo sconquasso della vita personale non si può ripetere. Chi vuole lo legga nei libri - però sappia che c'è stato... " 

venerdì 10 gennaio 2014

20134lambrate_Fatoumata Diawara

Vivace come la speranza che vuole infondere alla sua terra.
                  

Così è Fatoumata. E così è il suo stile, emblematizzato dall'abito con cui ha ritirato il premio Art for Peace  della fondazione Veronesi.
L'attrice e cantante è fuggita dal Mali a 19 anni perché le era stato imposto un matrimonio.
Vi è tornata solo nel 2013 per realizzare MALI-KO, inno alla pace con altri musicisti maliani in risposta alla guerra civile che ha sconvolto il paese.
                  
"La musica - dice è un mezzo per unificare il mondo. L'arte è l'opposto della guerra. Quando salgo sul palco anche io porto con me un'arma che produce melodie, fa dimenticare i problemi."
E ancora: " Penso che il futuro del mondo sia nelle mani delle donne.Oggi viviamo in una società violenta perché troppo maschile. Spero che l'uomo si convinca a darci il giusto spazio. Mai sottovalutare il potere materno."
               

Dopo aver collaborato con artisti internazionali continua il suo tour e lavora al suo secondo album, incentrato su temi che le stanno a cuore. "Ormai non suono più per me ma sento l'obbligo di cantare per le giovani che meritano più libertà"

Una rivendicazione che per lei diventa anche una questione di stile.
"In scena porto strumenti tipici e canto solo in bambara, la mia lingua.
Allo stesso modo indosso costumi tradizionali seguendo l'esempio di Miriam Makeba.
Mi piace pensare che il mio pubblico possa compiere un viaggio, scoprendo qualcosa che lo arricchisce."
La vera bellezza è dunque questa? "Certo, quando mi guardo allo specchio, sento che devo lottare per conservare la mia libertà.
La musica è come un uccello che vola nel mondo."
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