martedì 29 maggio 2012

20134Lambrate_La vetrina della settimana

                                                                     


                                                                         

lunedì 28 maggio 2012

20134Lambrate_Oona O'NEill


Fin da bambina voleva fare l'attrice. A sedici anni vide a New York un film muto di Charlot e andò da sola in California per conoscere Chaplin.Oona, occhi e capelli neri, labbra gonfie, un bellissimo corpo lungo e sottile.

Oona, unica figlia del grande commediografo Eugene O'Neil, passò l'infanzia in collegio fino a quando il padre non la richiamò a casa: una grande fattoria in Georgia dove lui viveva solo, dieci domestici, paralizzato su una poltrona a rotelle, scosso dal tremore del morbo di Parkinson.

Chaplin a Oona quando la chiese in sposa: "Ma io non ho che un inferno da offrirvi. E lei: " Io vengo da un altro inferno."


Oona che ha dato tutto, non reclama nulla a Charlot: dà alla luce otto figli, li alleva e basta. Compera le sue gonne e i suoi pullover nelle boutique di Ginevra. Si lava i capelli da sé e fa le sue permanenti come la maggior parte delle americane. Spesso mal pettinata. Charlie la ama così - La Stampa, 29 ottobre 1957.

Lo scrittore Salinger si innamorò di lei nel 1941 durante una crociera ai Caraibi: lei aveva quindici anni e lui ventidue. Non riuscì mai a perdonarla di avergli preferito Chaplin.


                     

venerdì 25 maggio 2012

20134Lambrate_ Tina Pica


Brusca e anticonformista raggiunse il successo come spalla di Vittorio De Sica. Nata nel 1884, napoletana fino alle viscere, figlia di attori. Il padre, capocomico che inventò il personaggio di Anselmo Tartaglia se la portava in giro con la compagnia itinerante da quando Tina aveva dodici anni. Prima recitò al San Ferdinando, in seguito fece compagnia con Vincenzo Scarpetta. Negli anni Trenta entrò nella compagnia dei fratelli De Filippo.

"Peccato non ci fosse Andy Warhol a moltiplicarla come fece con Marylin. Come diceva la ggente lei non l'ha detto più nessuno. Io di Tina Pica ho preso il virus, mi piacerebbe un disco rap con le sue battute: è Nostra Madonna della comicità" Vincenzo Mollica


Appassionata giocatrice di poker e di lotto, conosceva a memoria tutta la smorfia. Suo vanto: azzeccare ambi e terni a volontà

In udienza privata dal Pontefice con la compagnia dopo lo strepitoso successo di Filumena Marturano sussurrò all'orecchio di Eduardo De Filippo: "Direttò, questa è una buona occasione per chiedere al Papa tre numeri da giocare al lotto."

Tina Pica girava sempre con una piccola corte: marito, segretaria e due guardie del corpo.

La rottura con Eduardo avviene nel 1955 quando la Pica si prese una pausa troppo lunga per girare Pane, amore e fantasia. De Filippo, al suo ritorno. "Mo' nun me sierve. Ti chiamerò io quando avrò bisogno" E lei. "Al piacere di non rivederla."
                             
Ogni mattina dedicava due ore alla toilette e fumava trenta sigarette al giorno. Profondamente religiosa recitava ogni giorno le orazioni in latino napoletanizzato e faceva un saluto in chiesa. Alla domanda. "Recitate una preghiera per ogni Santo?" E lei: "Oh no, sono troppi, faccio un forfait"

"La sua voce cavernosa che per definirla bisognerebbe inventare un suono. " Franca Valeri

Mario Monicelli che l'aveva vista nel teatro napoletano le prese in Totò e Carolina; con quel suo tocco secco e brutale, aveva capito che faceva ridere e l'accentuava, era molto intelligente."









giovedì 24 maggio 2012

20134Lambrate_ Dedicato a Camilla. Il mondo indipende da noi

                            
La straordinaria scrittrice brasiliana Clarice Lispector - che troppo poco conosco - mi ha regalato una frase attraverso uno dei suoi libri La passione secondo G.H.. 
A realizzare ciò ha contribuito la lettura di una piccola recensione di Marina Terragni.... IL MONDO INDIPENDE DA NOI. 
Se ci penso, è una piccola frase ma che ha un valore straordinario. Il fatto che il mondo indipenda da noi sembrerebbe restringere le possibilità della libera azione ma che di fatto mi rende più leggera e libera.
Così, carissima Cami, il mio augurio è di fare tutto, per ingaggiare ogni giorno una lotta amorosa con il mondo, lasciarti attraversare dal nuovo e da tutte le meraviglie che ci circondano e che chiedono la tua mediazione.

"….E sono nata per scrivere. La parola è il mio dominio sul mondo. Ho avuto fin da bambina diverse vocazioni che mi chiamavano ardentemente. Una era scrivere.E non so perché, è stata questa quella che ho seguito. Forse perché per le altre vocazioni avrei avuto bisogno di un lungo apprendistato, mentre per scrivere l'apprendistato è la vita stessa, che vive in noi e attorno a noi. E' che non so studiare. E, per scrivere, l'unico studio è semplicemente scrivere. Ho cominciato ad addestrarmi a sette anni per avere un giorno la piena padronanza della lingua. Tuttavia, ogni volta che mi accingo a scrivere, è come se fosse la prima volta. Ogni mio libro è un debutto penoso e felice. Questa capacità di rinnovarmi completamente man mano che il tempo passa è ciò che io definisco vivere e scrivere."
11 maggio 1968

mercoledì 23 maggio 2012

20134Lambrate_ la lista della felicità


                             
La lista della felicità

Dopo aver letto il libro Il sale della vita di Françoise Héritier
non potrete fare a meno di ritrovarvi alle prese con la vostra
lista interiore. È come se una macchinetta si fosse messa in moto
da qualche parte, nella vostra testa e vi spingesse a compiere
questo esercizio. E non avrete nessuna voglia di spegnerla.
Siamo di fronte all'opere dell'antropologa più famosa al mondo,
erede di Claude Lévi-Strauss; unica donna al mondo per anni in
carica per la successione al Collède de France, all'epoca.
Una grande intellettuale che ha detto la sua su tutto.
Oggi gli editori di tutto il mondo si contendono il suo saggio
dedicato all'antropologia del corpo.
Un libretto piccolo, meno di cento pagine, leggero come una
farfalla che lascia, finita la lettura tanta voglia di cantare (e
neanche poi tanto sottovoce).
Il sale della vita, scritto a forma di lettera ad un amico è una
lunghissima frase che elenca tutto quello che Hèritier considera
il sale della sua vita. Le vacanze, l'amore, la conversazione sono
le prime cose che le vengono in mente ma leggendolo l'elenco si fa
sempre più preciso.
“C'è una forma di leggerezza e di grazia nel semplice fatto di
esistere, al di là delle attività, dei sentimenti forti, degli
impegni, politici o di altro tipo, ed è solo di questo che ho
voluto scrivere. Di questo minuscolo “di più”, che è dato a tutti
noi: il sale della vita.

martedì 22 maggio 2012

20134Lambrate_Ethel Barrymore






















"Per essere un'attrice di successo bisogna avere il viso di Venere, l'intelligenza di Minerva, la grazia di Tersicore, il corpo di Giunone e la paura di un rinoceronte" Ethel Barrymore

Bisnonna dell'attrice Drew Barrimore era stata educata in un convento prima di diventare attrice a 15 anni.
Ethel, da bambina sognava di diventare pianista; si mise invece a recitare per via della sua famiglia e della nonna, in particolare, che la prese nella sua compagnia teatrale dopo la morte della mamma.

"Ethel entra in scena con le palpebre abbassate nel volto severo. Poi si volge alla platea, spalanca gli occhi, fissa gli spettatori e ognuno riceve l'impressione che un rapido velo si sollevi, scoprendo un paesaggio meraviglioso." Un critico di fine  '800 sulle performance di Ethel
                     
Appassionata di baseball, boxe e libri: riempiva la casa di libri  antichi tanto da non aver più spazio per mangiare.

Chiesta in sposa da tanti pretendenti tra cui Winston Churchill che venne rifiutato perché ritenuto privo di prospettive.

Il marito, Russell Griswold Colt, figlio di un magnate dell'industria americana la fece diventare madre tre volte ma la tradì molto. Cattolica, dopo il divorzio da Colt non si volle mai  più risposare.

lunedì 21 maggio 2012

20134Lambrate_Shooting con alcuni capi 20134Lambrate

Grazie Elisa!




                                                                   

giovedì 17 maggio 2012

20134Lambrate _Auguri Luisella!

Una dedica speciale a te nel giorno del tuo compleanno: Auguri Luisella!
A te dedico qualche foto di una grande icona di stile; la tua, la mia, di tutte le donne. Simbolo di grande eleganza e stile: Inès de la Fressange.
                          

"Mi chiedevano continuamente degli indirizzi, 
come vestirsi, quale crema da notte scegliere, 
le caratteristiche delle parigine, delle francesi...

E io rispondevo: 'le italiane seguono di più la moda, 
le americane hanno dei bellissimi capelli, 
delle unghie impeccabili, le sudamericane 
sono molto elegantie pensavo dentro di me 
'noi parigine, noi francesi in generale, conserviamo 
i nostri abiti da una stagione all'altra, 
mescoliamo un trucco di Monoprix e uno di Céline.
E non seguiamo a tutti i costi le tendenze.
Siamo al corrente delle mode, ma non fashion victim'. 
Abbiamo magari scarpe de la saison, pantaloni dell'anno scorso, 
una camicetta che si porterà ancora l'anno prossimo, 
un bijou vecchio con un look moderno.

Tutto ciò ci appare del tutto evidente, ma non lo è per una straniera.
È questo che ho voluto analizzare, 
perché in tutto il mondo mi citano lo stile della parisienne
anche se, a Parigi, se ne fregano completamente."Inès de la Fressange

mercoledì 16 maggio 2012

20134Lambrate _Bijoux de Chanel

                              
La sua prima collezione, Gabrielle Chanel, la voleva blanche da contraltare alle sue collezioni noires.
Di un bianco siderale,  cosmico, l'aura di pianeti, stelle e comete sotto forma di colliers, pendentifs, broches, diademi. 
La collezione Bijoux de diamants datata novembre 1932, era facile da portare e soprattutto mutevole.
"Voglio che il gioiello stia al dito di una donna come un nastro. I miei nastri sono duttili e smontabili. Per le grandi soirées  si indossa la composizione intera, per le altre si può togliere la parte principale e gli elementi di maggiori dimensioni.

                             
Così la parure non è qualcosa di immutabile ma la si trasforma a seconda delle necessità.
Nasce così il concetto moderno di gioiello alla luce della grande  lungimiranza di Coco Chanel.
Ecco che l'ossessione per la funzionalità diventa imperativo anche nel lusso estremo e dà vita a un nuovo modo di trattare i preziosi.
Così nascono i pezzi meravigliosi di quella prima collezione di Haute Joaillerie che Mademoiselle concepisce ispirandosi al cielo sugli Champs-Elysées da lei ammirato tutte le sere dal suo lussuoso appartamento in affitto all'Hotel Pillet-Will.
Gioielli che ottanta anni dopo sono riproposti dalla Maison in una nuova e originale interpretazione.
Ottanta creazioni presentate in tutto il mondo nel corso dell'anno, da Pechino a Londra, da Tokyo a Parigi attraverso una serie di appuntamenti esclusivi che sveleranno la luce di diamanti bianchi, gialli e neri, zaffiri blu e rosa e perle.
                                  

martedì 15 maggio 2012

20134Lambrate _La vetrina della settimana

                                                                               


                                                                         

lunedì 7 maggio 2012

20134Lambrate _ Un racconto straordinario


Tre settimane fa avevo letto e preparato questa recensione che ora propongo, forse un po' troppo in ritardo perché tanti, tutti ne hanno parlato...

Il racconto straordinario di un padre e del suo bambino autistico

“Se ti abbraccio non aver paura” è la scritta che Andrea portava stampata su tutte le sue magliette da bambino. Tante magliette colorate tutte con quella scritta. Sì perché Andrea è autistico e sente le persone dalla pancia. È riuscito lui ha spiegarlo a suo padre mettendo in fila, con tanta difficoltà, poche parole per esprimere il concetto. Non sempre le persone però vogliono essere toccate; così bisogna loro spiegare di non aver paura.
Il titolo del libro che Fulvio Ervas ha scritto dopo aver ascoltato per un anno il racconto del viaggio di Franco e di suo figlio Andrea – la frase delle magliette – è uno strumento per aiutare Andrea ma è anche una grande verità. Sì, diciamocelo, chi vive accanto a una persona autistica ha bisogno di istruzioni, per amare, pazientare e per non perdersi.
                                
Questo viaggio straordinario diventa quindi un manuale. Una guida, un aiuto, una grande speranza per chi vive a contatto con una persona autistica e cerca di trovare una serenità possibile nei meandri complicati di questo immenso amore reciproco. Certo non tutte le storie sono belle come questa di Franco e Andrea. Belli come il sole e soprattutto capaci di comunicare, soprattutto Andrea e farci entrare e uscire nel suo mondo lasciandoci frasi, perle di dolore, ma anche di profonda saggezza. Un incontro su tutti di questo straordinario viaggio: in Brasile raccolgono una lettera che dovranno portare alla nipote lontana della persona che li ha incaricati. 

Quando, finalmente, nelle ultime pagine, Franco riesce a ricomporla dalla polvere di coriandoli a cui Andrea l'ha ridotta possiamo leggerla: “ Quando accadono cose che fanno soffrire non è sfortuna, è la tua vita e devi solo trovare il modo per continuare, al meglio. Non lasciarti spaventare dalla parola solitudine. Una donna sola può non soffrire di solitudine e io non ne ho mai sofferto. Perché puoi sempre aprire una finestra e respirare aria pulita, guardare un gatto sul cornicione, accarezzarti i capelli, sognare ad occhi aperti qualsiasi mondo tu voglia. La solitudine nasce quando non respiri abbastanza, quando non ti accorgi dei cambiamenti e quando hai un unico sogno  che bussa tutte le notti nella tua testa. Non ti scrivo quindi perché mi sento sola, ti scrivo e vorrei parlarti perché tu ti convinca a non essere sola. Per allontanare da te quest'idea sbagliata. Se ami te stessa ami la vita e la vita non ci lascia mai soli. Stanchi a volte, ma mai soli.”

venerdì 4 maggio 2012

20134Lambrate _ Keith Haring Tribute

« Mi è sempre più chiaro che l'arte non è un'attività elitaria riservata all'apprezzamento di pochi. L'arte è per tutti, e questo è il fine a cui voglio lavorare. »
(Keith Haring)

giovedì 3 maggio 2012

20134Lambrate _Lina Cavalieri

"The kissing primadonna" come la chiamarono gli americani dopo il bacio appassionato di Enrico Caruso al Metropolitan Opera di New York al termine del duetto d'amore di Fedora.

"La massima testimonianza di Venere in terra" dedica di D'Annunzio.

Secondo il mito 870 uomini avanzarono proposta di matrimonio. In sette, respinti, si suicidarono.

Quattro matrimoni, quattro divorzi: uno con il principe russo Alessandro Bariatinsky, pochi mesi, con Bob Chanler, una settimana, con il tenore Luciano Muratore e con il pilota automobistico Giuseppe Campari.

Un dica siciliani si finse autista per due mesi pur di strale accanto e poi scomparve, perché, le spiegava in una lettera, è follia sperate di essere amato da voi che non pensate e non vivete che per la vostra arte.

"Mi ritiro dall'arre senza chiasso dopo una carriera forse troppo clamorosa" 




mercoledì 2 maggio 2012

20134Lambrate_ La vetrina della settimana

... Salve a tutti, dopo tanti giorni di silenzio dettati dal tanto lavoro per il Salone del Mobile e Belgioioso riprendiamo le fila del discorso con il nostro consueto appuntamento settimana spostato di un giorno a causa del primo maggio
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