lunedì 7 maggio 2012
20134Lambrate _ Un racconto straordinario
Tre settimane fa avevo letto e preparato questa recensione che ora propongo, forse un po' troppo in ritardo perché tanti, tutti ne hanno parlato...
Il racconto straordinario di un padre e del suo bambino autistico
“Se ti abbraccio non aver paura” è la scritta che Andrea portava stampata su tutte le sue magliette da bambino. Tante magliette colorate tutte con quella scritta. Sì perché Andrea è autistico e sente le persone dalla pancia. È riuscito lui ha spiegarlo a suo padre mettendo in fila, con tanta difficoltà, poche parole per esprimere il concetto. Non sempre le persone però vogliono essere toccate; così bisogna loro spiegare di non aver paura.
Il titolo del libro che Fulvio Ervas ha scritto dopo aver ascoltato per un anno il racconto del viaggio di Franco e di suo figlio Andrea – la frase delle magliette – è uno strumento per aiutare Andrea ma è anche una grande verità. Sì, diciamocelo, chi vive accanto a una persona autistica ha bisogno di istruzioni, per amare, pazientare e per non perdersi.
Questo viaggio straordinario diventa quindi un manuale. Una guida, un aiuto, una grande speranza per chi vive a contatto con una persona autistica e cerca di trovare una serenità possibile nei meandri complicati di questo immenso amore reciproco. Certo non tutte le storie sono belle come questa di Franco e Andrea. Belli come il sole e soprattutto capaci di comunicare, soprattutto Andrea e farci entrare e uscire nel suo mondo lasciandoci frasi, perle di dolore, ma anche di profonda saggezza. Un incontro su tutti di questo straordinario viaggio: in Brasile raccolgono una lettera che dovranno portare alla nipote lontana della persona che li ha incaricati.
Quando, finalmente, nelle ultime pagine, Franco riesce a ricomporla dalla polvere di coriandoli a cui Andrea l'ha ridotta possiamo leggerla: “ Quando accadono cose che fanno soffrire non è sfortuna, è la tua vita e devi solo trovare il modo per continuare, al meglio. Non lasciarti spaventare dalla parola solitudine. Una donna sola può non soffrire di solitudine e io non ne ho mai sofferto. Perché puoi sempre aprire una finestra e respirare aria pulita, guardare un gatto sul cornicione, accarezzarti i capelli, sognare ad occhi aperti qualsiasi mondo tu voglia. La solitudine nasce quando non respiri abbastanza, quando non ti accorgi dei cambiamenti e quando hai un unico sogno che bussa tutte le notti nella tua testa. Non ti scrivo quindi perché mi sento sola, ti scrivo e vorrei parlarti perché tu ti convinca a non essere sola. Per allontanare da te quest'idea sbagliata. Se ami te stessa ami la vita e la vita non ci lascia mai soli. Stanchi a volte, ma mai soli.”
venerdì 4 maggio 2012
20134Lambrate _ Keith Haring Tribute
« Mi è sempre più chiaro che l'arte non è un'attività elitaria riservata all'apprezzamento di pochi. L'arte è per tutti, e questo è il fine a cui voglio lavorare. »
(Keith Haring)
(Keith Haring)
giovedì 3 maggio 2012
20134Lambrate _Lina Cavalieri
"The kissing primadonna" come la chiamarono gli americani dopo il bacio appassionato di Enrico Caruso al Metropolitan Opera di New York al termine del duetto d'amore di Fedora.
"La massima testimonianza di Venere in terra" dedica di D'Annunzio.
Secondo il mito 870 uomini avanzarono proposta di matrimonio. In sette, respinti, si suicidarono.
Quattro matrimoni, quattro divorzi: uno con il principe russo Alessandro Bariatinsky, pochi mesi, con Bob Chanler, una settimana, con il tenore Luciano Muratore e con il pilota automobistico Giuseppe Campari.
Un dica siciliani si finse autista per due mesi pur di strale accanto e poi scomparve, perché, le spiegava in una lettera, è follia sperate di essere amato da voi che non pensate e non vivete che per la vostra arte.
"Mi ritiro dall'arre senza chiasso dopo una carriera forse troppo clamorosa"
"La massima testimonianza di Venere in terra" dedica di D'Annunzio.
Secondo il mito 870 uomini avanzarono proposta di matrimonio. In sette, respinti, si suicidarono.
Quattro matrimoni, quattro divorzi: uno con il principe russo Alessandro Bariatinsky, pochi mesi, con Bob Chanler, una settimana, con il tenore Luciano Muratore e con il pilota automobistico Giuseppe Campari.
Un dica siciliani si finse autista per due mesi pur di strale accanto e poi scomparve, perché, le spiegava in una lettera, è follia sperate di essere amato da voi che non pensate e non vivete che per la vostra arte.
"Mi ritiro dall'arre senza chiasso dopo una carriera forse troppo clamorosa"
mercoledì 2 maggio 2012
20134Lambrate_ La vetrina della settimana
... Salve a tutti, dopo tanti giorni di silenzio dettati dal tanto lavoro per il Salone del Mobile e Belgioioso riprendiamo le fila del discorso con il nostro consueto appuntamento settimana spostato di un giorno a causa del primo maggio
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