mercoledì 16 febbraio 2011
PINA BAUSCH: un'esperienza di teatro e di vita che mancava da vent'anni
Per gli appassionati della danza, la lunga attesa è terminata per lasciare spazio allo spettacolare ed entusiasmante spettacolo dal vivo: Vollmond (Luna piena).
Per i tanti che non hanno potuto godersi lo spettacolo dal vivo, l’appuntamento è al cinema in data da appurarsi con il film Pina, realizzato in 3D da Wim Wenders e che è stato presentato in prima mondiale alla Berlinale il 13 febbraio.
LO SPETTACOLO – Presentato in prima assoluta per l’Italia, Vollmond fu creato da Pina Bausch nel 2006 e già applaudito a Parigi e a New York.
"Vollmond è un dialogo appassionato con gli elementi della natura.
Dalla recensione di Patrizia Binco si legge:
"Una enorme roccia invade un lato della scena. Potrebbe essere un grande meteorite caduto dal cielo, oppure una caverna dentro la quale rifugiarsi, o ancora un ponte sul quale salire per raggiungere nuove mete.
Intorno a questa roccia, sulla quale cade a tratti una pioggia battente, danza una umanità che oscilla tra gioia e disperazione, tra passione amorosa e odio nei confronti dell'altro sesso, tra follia e lucida consapevolezza di una esistenza umana a volte senza senso. La luce di una invisibile luna piena illumina la scena del Teatro Strehler di Milano dove, dopo vent'anni di assenza si è esibita per quattro giorni, la compagnia del Tanztheater di Pina Bausch in "Vollmond".
"Uno spazio dove possiamo incontrare l'altro " così definiva la stessa Bausch il suo modo di coreografare attraverso il Teatrodanza, un nuovo modo di interpretare la danza partendo dalle emozioni e dai sentimenti degli stessi ballerini i quali, ben lontani i dagli stereotipi puramente formali, narrativi o astratti della danza classica e moderna, guidano se stessi e gli spettatori in una esperienza in cui la vita vera, vista nella sua quotidianità, trova un perfetto equilibrio con la cosiddetta finzione scenica.
Le scenografie, come anche le musiche scelte dalla Bausch, non sono mai ornamentali o decorative, ma poetiche e cercano sempre di visualizzare i moti interiori dell'animo attraverso elementi scenografici in cui compare la natura o il passaggio che ci circonda.
Anche in "Luna piena", come in tutti gli spettacoli della Bausch, il punto di partenza sono i piccoli gesti quotidiani apparentemente banali, come per esempio bere un bicchiere d'acqua, o versare dell'acqua da una bottiglia piena. Eleganti donne in abito da sera con tacchi alti compaiono sulla scena, sembra di essere ad una party, le donne ancheggiano, si siedono aspettando che il loro cavaliere servi loro un buon bicchiere da sorseggiare, ma poi l'azione viene esasperata, il cavaliere non versa solo l'acqua l'acqua nel bicchiere, ma fuori e continua in modo esagerato fino a bagnare completamente la partner da capo a piedi.
Come sempre negli spettacoli della Bausch, la conflittualità uomo donna emerge prepotentemente, attrazione e repulsione, amore e odio, piccole ripicche quotidiane costellano tutto lo spettacolo. Una danzatrice entra in scena indossando un reggiseno e istruisce il suo nuovo partner sui tempi da battere per riuscire a slacciarglielo il più velocemente possibile. Lo istiga a battere il record di due secondi. Un semplice bacio dato sulla bocca, può invece diventare, nella sua esasperata ripetitività, un modo per respingere l'uomo e portarlo a rifiutare le avances. Protagonista dei rapporti tra uomo e donna è sempre l'amore. "Preferite un amore lungo e duraturo con tutti i crismi - chiede una danzatrice - oppure un tantino di amore ogni giorno?"
le immagini sono tratte dal film Pina di Wenders
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