La sua attività di disegnatore di moda decollò per caso: nel 1947 a Zermatt la fotografa Toni Frissel, che lavorava per l'Harper's Bazaar, un'importante rivista di moda statunitense, rimase colpita da una giovane amica di Pucci che indossava una tuta da neve, da lui disegnata quasi per gioco, e la fotografò. Quando fu pubblicata sul magazine illustrato nell'ambito di un articolo sulla moda invernale in Europa fu un successo immediato (1948).
L'episodio lo incoraggiò a creare e vendere vestiti da donna, aprendo la sua prima boutique a Capri nel 1950. Subito la sua produzione si contraddistinse per l'uso di colori brillanti e motivi vistosi e marcati, che tanto influenzarono la moda di quei decenni.
Emilio Pucci fu un pioniere della moda italiana, partecipando per esempio alla prima sfilata di moda tenutasi in Italia, che fu organizzata per il 12 febbraio 1951 da Giovanni Battista Giorgini a Firenze, presso Villa Torrigiani in Via dei Serragli. Tra i suoi primi successi vanno ricordati la linea di vestiti di seta stampata senza pieghe.
Emilio Pucci ebbe un rapporto speciale con la città dei suoi antenati, Firenze, e nel Palazzo Pucci stabilì il quartier generale della sua casa di moda, dove infatti si trova tutt'ora. L'indirizzo stesso della maison, come pochi al mondo potevano vantare, era di per sé un vanto e rifletteva la sua origine nobile: "Marchese Emilio Pucci, Palazzo Pucci, Via de' Pucci 6, Firenze".
Nel corso della sua vita ha applicato le sue creazioni ai campi più disparati, ricevendo sempre ammirazione e riconoscimenti, grazie al suo stile fresco ed elegante. Molto popolare negli Stati Uniti, disegnò per esempio lo stemma per la tuta degli astronauti della Nasa per la missione dell'Apollo 15; disegnò le divise per le hostess, i piloti e il personale della compagnia Braniff International Airways tra il 1965 and 1977, colorate e assolutamente innovative rispetto al panorama di allora; in Italia disegnò le divise classiche dei Vigili urbani, con i lunghi guanti bianchi e gli elmetti ovali sulla divisa blu.
Nel frattempo le attività di stilista si allargarono alla moda maschile, ai profumi, alla produzione di ceramica per la casa.
Suo figlio Alessandro, 11º Marchese di Barsento, morì in un incidente stradale nel 1998. Sua figlia Laudomia ha ereditato la direzione del marchio Emilio Pucci.
Nel 2000 il gruppo francese LVMH (Louis Vuitton), acquistò i diritti sul logo Emilio Pucci e sulle creazioni storiche rilanciando la griffe nel mercato internazionale.
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