"Per costruire una nuova eleganza si è a volte obbligati a infrangere le regole che altri hanno fissato per prima di noi" sosteneva Elsa Schiaparelli.
Con il suo stile stravagante e ironico, opposto a quello rigoroso di Coco Chanel che la liquidava definendola: "l'artista italiana che fa vestiti", Elsa dominò la scena internazionale tra le due guerre.
Schiap - così soprannominata dagli intimi - fu la prima stilista a organizzare le collezioni a tema anticipando una tendenza ormai consolidata.
Le sue spericolate creazioni come le cappe di vetro o i cappelli a forma di scarpa hanno fatto scuola.
Reinterpretata da tanti stilisti Elsa continua ad essere di sconvolgente attualità.
Nata a Roma nel 1890 Schiap apparteneva a una famiglia di intellettuali piemontesi. Fin da piccola coltivò il suo amore per l'arte che in seguito traspose nelle sue creazioni collaborando con Salvador Dalì e Jean Cocteau.
Grande cosmopolita condusse una vita avventurosa finché nel 1927 non si stabilì a Parigi dove aprì il suo atelier.
Presto le sue geniali creazioni conquistarono le grandi donne del jet-set internazionale.
Non abbandonò mai la sua bizzarria: quando progettò la visionaria bottiglia con le curve di Mae West pensò bene di darle il nome del punto di rosa da lei preferito:
"Quel colore d'un tratto mi si parò davanti agli occhi brillante, impossibile, sfrontato" avrebbe ricordato nelle sue memorie, intitolate non a caso: SHOCKING LIFE (1954).
(contributo di Sofia Gnoli da la Repubblica)
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