venerdì 29 novembre 2013

20134Lambrate_Jole Veneziani 3°parte

                    


Nel 1946, a un anno dalla fine della guerra, esordisce con l'Haute Couture. Ancora una volta non si fa intimidire da chi le sconsiglia un passo così azzardato, e fa tutto in grande. Moquette, velluti alle pareti, profumi francesi e l'inconfondibile fragranza di caramello e patisserie mignon che sale dal pian terreno, dai forni della storica pasticceria Cova: tutti elementi che si adattano alla sua visione principesca, lussuosa e sfrenata. 
                      

Tra le sue fan ci sono la Wally (Toscanini), la Maria (Callas), la Paola (Borbone). Un amore quello per l'arte che risveglia in lei una vena filantropica. 
Nel 1950, la Casa di riposo per artisti fondata da Verdi ha bisogno di fondi. 
Decide di realizzare un defilé alla taverna dell'Hotel Duomo: 70 modelli ispirati alle opere del compositore, ogni uscita accompagnata dal pianoforte, un trionfo con tanti applausi. 
                   

Un'ovazione per il kimono di raso beige foderato di velluto nero ispirato alla Madame Butterfly e indossato quella stessa sera dall'imprenditrice fondatrice di Postalmarket Anna Bonomi Bolchini: quella schifezza che hai fatto per Butterfly la vorrei subito" le dice. 
                  

Il suo fiuto per gli affari e la sua innata spinta rivoluzionaria avranno però pane per i loro denti. 
Nel 1951 partecipa alla sfilata organizzata da Giovanni Battista Giorgini nella sua casa di Scandicci, Villa Torrigiani.
                    
L'inventore dei defilé nella Sala Bianca di Palazzo Pitti convinse i tredici apostoli della moda italiana a mostrare ai buyeramericani le loro creazioni. 

Tra loro Jole, le Sorelle Fontana, Simonetta, Fabiani, Schubert, Martuccelli.
E così grazie anche alla penna di Elisa Massai del Women's Wear Daily nasce il glorioso Made in Italy.

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