giovedì 2 febbraio 2012

Manuale per smarrirsi

                                  
Perdersi, sbagliare direzione, non riuscire a calcolare le distanze esatte sono state le risorse che hanno permesso a Marco Polo e a Cristoforo di scoprire nuovi mondi smarrendo la strada.
Ulisse, vagando spaesato nel Mediterraneo ha costruito l'epopea dell'erranza, dell'intelligenza e l'astuzia come soluzione.
Un astronomo irlandese assieme ad una giornalista tedesca hanno scritto il manuale per perdersi, una guida per smarrire l'orientamento nonostante la tecnologia, navigatori, satelliti, indicazioni stradali, mappe, cartelli.
I due autori si sono anch'essi smarriti dentro il loro libro che è diventata una guida per perdersi sì ma anche per ritrovarsi.
Perdersi m'è dolce... questo il titolo del libro spiega che perdersi "fa vacanza" permette di conoscere meglio il mondo e ci aiuta a vivere meglio e di più. 
Il libro parla anche di Freud. Forse dobbiamo proprio ai suoi smarrimenti il suo Psicopatologia della vita quotidiana: il suo inconscio smaniava dalla voglia di smarrirsi. 
Oggi i naufraghi non si trovano più nelle isole deserte ma nelle loro case e forse non ci sono più Robinson Crusoe perché come diceva Albert Camus: "non ci sono più isole".

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