giovedì 13 dicembre 2012

20134Lambrate_ Elsa Merlini

                       
Elsa Merlini, tutta vezzi e moine, due occhi a mandorla da fanciulla cinese e tutto il profilo asiatico e simpatico.
Le labbra rosse "per far vedere la boccuccia a quelli che sono lontani dal palcoscenico."

In piedi alle otto, fa dieci minuti di ginnastica svedese e un buon bagno prima di prendere il caffè e il latte.
                         
La sua prima comparsa a diciotto anni: una sirena de Il Glauco.
A 23 è già prima attrice e a 25 capocomico. E nel 1930 venne a costituire il famoso trio Merlini-Tofano-Cimara.


Quella volta che, invitata a una conferenza sul Teatro insorse violentemente contro un paragrafo che si voleva inserire all'ordine del giorno. Le si oppose con fermezze ma anche con ironia, Paolo Grassi. Elsa non lo lasciò nemmeno finire: "Grassi è meglio che con lei io non discuta, perché lei abbia pazienza, mi è antipatico e non so che farci."

Dicono che abbia litigato anche con Mussolini, il quale la chiamò ribelle e la fece segnalare all'Ovra perché durante alcune recite a Forlì, ella, in qualità di capocomico, affisse il seguente ordine del giorno: "Chiunque andrà a far visita a Predappio si dovrà intendere automaticamente sciolto da ogni impegno contrattuale."


Nel 1934 per rappresentare il Tovaritch di Deval, Paola Borboni e la Merlini si era accapigliate ed era dovuto intervenire il ministro della Cultura Popolare che impose alle due di dividersi l'Italia: la Borboni andò in scena al Nord e la Merlini al Sud.  

La Merlini che amava molto i cani, alla sua morte lasciò a Pinki, Tom e Tata un'eredità di diciotto milioni.                

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