La Mia Vita era stata - Un Fucile Carico - Negli Angoli - finché un Giorno Il Proprietario passò - Mi identificò - E Mi portò via -E ora vaghiamo in Boschi Regali - E ora cacciamo la Cerva - E ogni volta che parlo per Lui Le Montagne subito rispondono - E basta ch'io sorrida, quale vigorosa luce Sulla Valle avvampa - È come se un volto di Vulcano Avesse liberato la sua gioia - E quando a Sera - finita la bella Giornata - Sorveglio il Capo del Mio Padrone - È più bello che le Soffici Piume Del profondo Cuscino - aver condiviso - Al Suo nemico - sono mortale nemica - Niente si muove per la seconda volta - Su cui io abbia posato un Occhio Giallo - O un energico Pollice - Sebbene di Lui - possa vivere più a lungo Egli più a lungo deve - di me - Perché io ho solo il potere di uccidere, Senza - il potere di morire - "La mia vita era stata come un fucile carico, così annotava a 33 anni Emily nel primo verso di una poesia, all'apice della sua pienezza creativa nel 1863. Alludeva alla propria vita incompiuta, al fulgore di un'energia inesplosa, a un' esistenza di "bronzo - e fiamma". "Abito nella possibilità", scriveva, in un silenzioso vulcano - la vita". Versi e parole che ancora oggi sembrano pallottole incandescenti, tratte dalle sue 1789 poesie e da migliaia di lettere. Emily si chiuse nella casa del padre e scrisse un corpus poetico tra i più stupefacenti della storia di tutti i tempi. Oggi esce in libreria Come un fucile carico - la vita di Emily Dickinson sua biografia romanzata per raccontarci la sua interiorità e l'avventura letteraria ed esistenziale. Emily esile e rossa di capelli come l'amato fratello Austin, è arrivata a noi avvolta di bugie, scelte criptiche e inspiegabili. Perché una donna colta, intelligente, ironica, piena di vita e grazia, così capace di amare -amiche, sorelle, padre, fratello, nipoti, la natura i libri, gli uomini, perché decise di chiudersi a chiave dentro la stanza della casa del padre? La risposta sta nella scelta interiore di coltivare i propri "fiori del male" e con male si intende la malattia che la colpì. Nessuno ne parlava ma l'autrice della biografia svela il suo segreto: l'epilessia, mai nominata. Si desume dai farmaci che assumeva, l'isolamento, il perché vestisse solo di bianco, tutte misure per evitare imbarazzo e lo sporco. Il romanzo, comprato oggi stesso spiega le ragioni del cuore e ci guida nel labirinto delle passioni e dei drammi familiari. Emily è geniale così tanto da mettere in discussione l'idea che ognuno di noi ha sulla natura del genio poetico. Al di là della sua indiscutibile grandezza il libro ne ridisegna il profilo umano e caratteriale, le fasi della vita, gli incontri, i travolgenti innamoramenti, consegnandoci una biografia che è un miracolo di sottigliezza e che strappa la vecchia immagine di Emily. |
mercoledì 3 luglio 2013
20134Lambrate_Emily, la mia vita come un fucile carico
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