Nata a Bologna nel 1909 da genitori di origine veneta, studiò pianoforte per poi approdare casualmente al cinema grazie ai produttori dell'Italia film che l'avevano notata in una particina in I martiri d'Italia.
Il primo contratto a sedici anni, fu rescisso dopo cinque mesi a causa delle sue intemperanze.
Negli anni del cinema muto fu scelta per interpretare la maliarda, poi con il sonoro passò a ruoli più romantici.
Isa Pola offrì il suo divismo al servizio della Fiat, nel 1929, in un filmato tra scintille, saldatori per presentare il modello 522 a 6 cilindri. L'anno dopo avrebbe interpretato il primo film sonoro italiano, La canzone dell'amore.
Il film di Perilli, Ragazzo, fu ritirato da Mussolini il giorno dell'uscita finendo poi al Centro sperimentale e poi bruciato nel falò che i tedeschi fecere di gran parte dei nostri archivi.
Scelta come protagonista di Acciaio dell'allora aiuto regista Mario Soldati; il film commissionato da Mussolini, soggetto di Luigi Pirandello racconta la vita degli operai nelle acciaierie di Terni.
La sua grande capacità di parlare un italiano corretto, senza inflessioni e di apprendere qualsiasi tipo di dialetto e lingua tanto che, avendo debuttato in teatro con la Compagnia del Teatro di Venezia, a lungo il pubblico credette che fosse veneziana.
Si dice che avesse un caratteraccio. Sul set de I bambini ci guardano di Vittorio De Sica fece cacciare l'operatore Caracciolo.
Al suo posto arrivò Garroni che subito le disse. "Ho ventisei anni, se vuole che la illumino deve attenersi a ciò che le dirò."
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