venerdì 6 settembre 2013

20134Lambrate_ MARLENE VS LENI parte prima

                            

Le berlinesi Dietrich e Riefenstahl fecero furore, ma in politica si schierarono su fronti opposti: 
fervida antinazista la prima, amica di Hitler la seconda. 
Un rapporto di cordiale antipatia. 
Provenivano da famiglie piccolo borghesi, animate dalla voglia di sfondare nel mondo dello spettacolo degli anni Venti. 
Marlene e Leni: la prima icona erotica e simbolo della Germania che respinge il nazismo. Leni ne divenne l'ambasciatrice artista.
Alla loro vita Gian Enrico Rusconi, storico e germanista ha dedicato il recente saggio Marlene e Leni- seduzione, cinema e politica per i tipi della Feltrinelli.
                         

Marlene 
" Se la Dietrich non avesse nient'altro che la voce potrebbe spezzarti il cuore: Ma ha anche un corpo stupendo e un volto di una bellezza senza tempo... scrisse l'amico Ernest Hemingway che la chiamava affettuosamente la mia cara Kraut. All'epoca Marlene era da tempo nell'empireo delle dive hollywoodiane, un mondo in cui era stata catapultata quasi vent'anni prima grazie al personaggio di Lola Lola, la sciantosa del L'angelo azzurro, sguardo insolente e gambe da urlo. La scena in abito sexy e giarrettiera in cui è seduta su una botte fa parte ormai della storia del cinema.
                         

I suoi primi passi nella Berlino degli anni Venti non furono facili. La diva nata nel 1901 fu ossessionata dalla madre e da un'educazione "prussiana".
L'adolescente Marie Magdalene che si fa chiamare Marlene adora flirtare e ha una vita sentimentale movimentata. Il sogno di diventare violinista è infranto da una tendinite, che la spingerà alla via del teatro. Come Leni nel 1922 cercherà di entrare nella scuola di Reinhardt ma sarà respinta. Seguiranno piccole particine in film muti, musical, riviste e foto pubblicitarie.
Dal matrimonio con Sieber nasce Maria, la sua unica figlia.
Non si separeranno mai. Marlene avrà una vita sentimentale instabile, mentre il marito convivrà con un'altra pur rimanendo l'amico più fidato della moglie.
Nella Berlino degli anni Quaranta Marlene si muove con disinvoltura facendosi notare per le sue battute taglienti, la libertà dei costumi, la sua palese accettazione della sua bisessualità.
Nel 1929 Josef von Sternberg la sceglie per L'angelo azzurro.
"Il film è disgustoso e lei deve interpretare la parte di una sgualdrina ma von Sternberg è un dio" sono i commenti della Dietrich. Il film è un successo internazionale. Incanta persino Hitler.
Nelle sue memorie uscite nel 1987 Leni sostiene di aver frequentato il regista e di averle consigliato la collega "ha una voce profonda e roca, molto sensuale e anche un po' volgare" racconta di avergli detto.
Quando Marlene lesse questo passaggio, andò su tutte le furie.



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