giovedì 12 maggio 2011

Vintage scorretto - seconda parte

Ciò che segue non vuole essere un manifesto, ma solo un po' di saggezza condivisa. Dodici regole evergreen per donne che alle mode condivise preferiscono la consapevolezza dell'essere e apparire uniche. E che al fare come fanno le altre prediligono il fare quello che vogliono.
1. FATE QUELLO CHE VI PARECome scriveva Zelda nel 1921 nel suo Panegirico, "La flapper è consapevole del fatto che le cose che fa sono le cose che ha sempre voluto fare". Adottate lo stesso metodo, non abbiate paura, non ci saranno conseguenze se non positive: a fare quel che si è sempre voluto si migliora solo la qualità della vita. Propria e altrui.
2. SIATE VOI STESSE....
Siatelo sempre e ovunque. Anche sul lavoro. Nel 1925 la 23enne Lois Long cominciò a scrivere sull'appena nato magazine New Yorker. Anche lei era una flapper, e firmava la sua seguitissima rubrica di cronaca mondana con il nom de plume "Lipstick", passando le notti ai party più in e sfrenati di New York. Poi, alle prime luci dell'alba, si presentava direttamente in redazione: in abito da sera e totalmente ubriaca.
3. ...MAI UN LUOGO COMUNE
"La cosa che le flapper detestano più di tutte sono i luoghi comuni". Così dichiarava una flapper 18enne intervistata nel 1922 dal New York Times Book Review and Magazine. Di fatto i luoghi comuni non piacciono a nessuno, smettete dunque di esserlo e inventatevi qualcos'altro.

                              
4. SIATE IRRIVERENTI
O meglio, usate tutta l'irriverenza di cui disponete per ottenere ciò che volete. Non abbiate paura che gli altri vi giudichino sfrontate, furono proprio le flapper a inventare l'abitudine di imbucarsi alle feste. Nel loro vocabolario, crasher era chi andava a una festa senza essere invitato e un crashing party era una festa in cui senza invito ci si presentava in tanti, giovani, belli e rigorosamente in gruppo (mentre ai petting party ci si strusciava tutto il tempo).
5. BACIATE
Baciate gli altri, baciate voi stesse. Dice Zelda: "Gli uomini sposeranno le donne che sono riusciti a baciare prima di averle chieste in moglie ai papà". E se proprio dovete usare le parole, inventatele e fate come le flapper, che chiamavano "manette" gli anelli di fidanzamento, "spremilimoni" gli ascensori e "ombrelli" gli uomini da usare come accompagnatori il pomeriggio e scaricare la sera. Roba che Sex and The City a confronto sembra un saggio per pivelle.

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