“Francamente trovare idee per la mia vita mi sembrerebbe troppo, avendola anche vissuta.”
Questa autobiografia si apre con una dedica “alla signora Cecilia, la mia mamma”; e sarà proprio una delle frasi dette da Cecilia a Franca a dare il titolo al libro: “La Franca non è bugiarda, è reticente.” Narrata in prima persona in modo sobrio e vitale
Secondo lo stile che da sempre contraddistingue la grande
Signora dello spettacolo italiano. Quasi sottotono e appunto,con reticenza, racconta la sua vita professionale e privata.
Nata nel 1920 da una famiglia milanese alto borghese. Il papà,
ingegnere,molto ironico e non troppo convinto delle aspirazioni artistiche della figlia e mamma che la conduceva già piccola alla Scala e aveva organizzato per i figli corsi di francese e scelto per loro una scuola rigorosamente pubblica.”Ho imparato da mia madre che degli uomini, specie quelli della tua vita, non si può sapere tutto.” Poco più di cento pagine in cui vi è raccontata tutta la sua vita artistica divisa tra teatro, cinema e tv poiché “la mente è una minuziosa macchina da presa che entra dentro tutte le stanze del passato.”
Non aveva ancora dieci anni e già imitava. La sua prima vittima era stata una professoressa del ginnasio. “La signorina snob è il primo personaggio che è nato nella mia già carriera, vestito di parole scritte.”La mitica signorina nasce infatti imitando il linguaggio e gli atteggiamenti delle signorine bene di Milano, sbeffeggiate con grande eleganza dalla Valeri.
“Lo snobismo è un atteggiamento troppo importante e troppo antico della società per essere preso alla leggera.” Poi sarà la volta della Sora Cecioni, personaggio invasivo, romana, popolare sempre al telefono con mammà. Seguiranno tanti film.
Chi legge questo libro scoprirà che Franca Valeri scrive come recita, con una prosa asciutta. Il suo è sempre stato un fine umorismo assolutamente unico “perché la comicità è un lavoro del cervello.”
Le priorità di un’intera esistenza riassunte in poche splendide righe in chi, come lei possiede l’etica disciplinare della sintesi:
“A vent’anni era affondare il fascismo,
a trenta avere in pugno il teatro,
a quaranta tutto,
a cinquanta occhiali e quasi tutto,
e… eccomi”.
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