mercoledì 20 luglio 2011

Simone de Beauvoir

"Donna non si nasce, si diventa."

Il legame con Jean-Paul Sartre, il grande scrittore e filosofo, padre dell'esistenzialismo, piccolo, brutto, strabico, la pipa sempre in bocca, "un amore necessario. Più altre relazioni contingenti per il sesso."

"Un giorno forse mi sposerò. Se non probabile è quantomeno possibile. La massima felicità che potrei avere nella vita sarebbe sposare l'uomo che amo. Quando però ci rifletto sopra in modo spassionato, la cosa mi sembra spaventosa."

La famiglia Sartre, sempre composta da almeno cinque amanti, a cui versava un appannaggio mensile. "Mi piace molto che una donna, almeno per un certo periodo, debba al suo rapporto con me ciò che le permette di vivere." Simone si occupava dei turni e degli orari, "in modo che le ragazze stiano al loro posto e siano felici senza dare troppo fastidio."
                          
Simone e Jean-Paul Sartre definivano il loro rapporto "matrimonio morganatico e nei viaggi si presentavano come Monsieur e Madame M. Organatique, o Mister e Mrs Morgan Hattick.

"A volte mi separavo da Sartre per giorni e addirittura settimane. Il mio corpo faceva i capricci e io ero incapace di tenerli a bada, la loro violenza indeboliva tutte le mie difese. Scoprii che la mancanza di una persona non procura solo nostalgia, ma un vero dolore fisico."

Simone de Beauvoir e Sartre, una passione per i ménage a trois, facevano volentieri l'amore con le loro allieve.

Una passione per Albert Camus. Lui, la detestava.
                           
"Non mi potrà venire alcun male da quest'uomo, a meno che non muoia prima di me" (su Sartre)

Quando Sartre morì, non ebbe neppure il diritto di entrare nell'appartamento del filosofo. Ricevette solo una sedia e un paio di scarpe.

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