venerdì 20 gennaio 2012

Chi pensa positivo

                              
Chi pensa positivo raggiunge più facilmente gli obiettivi, fa scelte giuste e si gode la vita. Promette sollievo il saggio Thinking, Fast and Slow, toccasana dello psicologo israeliano Daniel Kahneman, (premio Nobel per l'economia 2002): nel suo libro, frutto di una vita dedicata alla comprensione della psiche, dei suoi trucchi rilancia il ruolo dell'ottimismo come elisir potentissimo che aiuta a raggiungere traguardi ambiziosi, a fare le scelte giuste e a godersi la vita. 
                              
Porta l'esempio di Gastone, l'alter ego spensierato, calmo e fortunato dell'ansimante e sfigato Paperino. Il cugino ottiene successi e soddisfazioni che al titolare del fumetto sfuggono sempre.
Conviene coltivare l'ottimismo per tante ragioni.
Liberi dalla paura gli ottimisti sono più consapevoli delle proprie qualità e riescono meglio a mantenere la voglia di dare il massimo del loro potenziale.
Chi pensa positivo riesce meglio nelle professioni e spesso diventa inventore, imprenditore, leader.
I cuor contenti hanno un cervello che sviluppa una memoria selettiva; tendono a memorizzare ricordi e informazioni gradevoli e a ridimensionare quelli negativi.
Ci voleva un Nobel per ricordarci ciò che la saggezza popolare da sempre ci insegna: "GENTE ALLEGRA, IL CIEL L'AIUTA"!
E ancora la celebre frase di Roosvelt all'America in ginocchio per la Depressione del '29: "Non c'è nulla di cui aver paura, se non la paura stessa." Lei è l'artefice del panico, foriero di decisioni irrazionali e spesso sbagliate.

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