Che cosa ci spinge a collezionare scarpe e a entusiasmarci di fronte a un nuovo modello come se fosse il nostro primo paio? La regista Julie Benasra ha deciso di scoprirlo con il fil documentario God save my shoes. Si è sorpresa; non pensava di sollevare tanto interesse e soprattutto di aprire un vaso di Pandora cercando di districarsi tra la complessa matassa che lega le donne al tacco 12.
Dalle sue ricerche è emerso che le donne non possono fare a meno delle scarpe coi tacchi: "è una trasformazione fisica che ha ripercussioni psicologiche. Ci si sente più attraenti e soprattutto più forti. Quando si sceglie un modello si vuole comunicare qualcosa, lanciare inconsapevolmente un messaggio che varia a seconda della personalità e dell'umore."
La regista ha incontrato i designer più famosi.
Ecco i commenti:
Pierre Hardy (di cui abbiamo un bellissimo esemplare in negozio) è un filosofo; Bruno Frisoni un artista.
Manolo Blahnik è divertentissimo; il primo a sdoganare le altezze vertiginose, prendendole in prestito dalle escort per poi
renderle eleganti.
Ora anche lei si professa ossessionata dalle scarpe e va a caccia su internet.
Nessun commento:
Posta un commento