sabato 23 luglio 2011

Hedy Lamarr. La Venere dallo sguardo felino e cervello magnetico

Incantò persone comuni e gente famosa, da Gianni Agnelli fino a Adolf Hitler, tutti fatalmente attratti dal suo indescrivibile e raro fascino. Non disdegnò gli amori femminili, glissando però quando glielo chiedevano. Che magnifica la sua vita. Bella, bellissima, capelli scuri, pelle di porcellana e occhi di un verde unico capaci di cambiare con il colore del cielo e l'umore. Definita "la donna più bella del cinema" era dotata di mistero, genio, senso pratico e mercuriale dialettica.
Il suo agente la riassunse così: "Era bellissima, un po' pazza e terribilmente infelice."
Molti hanno scritto di lei ma pochi sono riusciti a cogliere le sfumature di questa grande personalità così vitale, unica e così complessa.
                              
Edoardo Segantini, inviato del Corriere della Sera ripercorre nel libro Hedy Lamarr, la donna gatto le sette vite di questa femmina, moglie, diva, scienziata, fuori da ogni schema: una femminista ante litteram, padrona del proprio destino in epoche in cui le donne erano confinate ai fornelli. 
Fu la prima attrice ad apparire in una scena di nudo integrale nel film Estasi. Aveva 19 anni e il film fu sottoposto a pesanti censure in tutto il mondo perché scandalosamente in anticipo sui tempi. Era il 1933 e fu l'inizio di una inarrestabile carriera.
                                
Nella seconda parte della sua vita fu la geniale inventrice, assieme al compositore George Antheil di un dispositivo per radioguidare i silori, pioniere della moderna telefonia mobile.

                                                           

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