Elsa Schiaparelli |
Elsa Schiaparelli nacque a Palazzo Corsini da una nota famiglia di intellettuali piemontesi, trasferitasi nella capitale. La madre proveniva da una famiglia dell'aristocrazia napoletana discendente dai Medici. Il padre, nel 1875, fu nominato direttore della biblioteca dell'Accademia dei Lincei dal Re Vittorio Emanuele II, e risiedette nella sede che spettava a chi ricopriva tale carica: Palazzo Corsini, appunto. Nel 1903 lasciò tale incarico per una cattedra di Lingua e Letteratura Araba all'Università di Roma.
Elsa Schiaparelli sognava di diventare un'attrice, ma non poté farlo per via della sua provenienza aristocratica. Decise quindi di scrivere poesie, le quali ebbero buona diffusione, anche fuori dai confini nazionali. Se la reazione del pubblico fu discreta, quella della famiglia Schiaparelli fu pessima: la "Schiap" (diminutivo affibbiatole in Francia, probabilmente per semplificare la pronuncia, che lei stessa subito adottò) venne quindi mandata in un convento svizzero.
Nel 1913 si trasferì a Londra per occuparsi di bambini orfani e lì conobbe il conte William de Wendt de Kerlor, che sposò, all'inizio del 1914. Nel 1919 la coppia si trasferì a New York e nel 1920 nacque loro figlia, che fu chiamata Gogo. Tuttavia il matrimonio si rivelò fallimentare e la Schiaparelli rimase sola con una figlia, che si ammalò di poliomielite e di lì a poco, morì anche suo padre. Fu questo, però, il periodo in cui la Schiaparelli conobbe e cominciò a frequentare gli artisti dell'avanguardia dadaista, stabilitisi anch'essi a New York: Man Ray, Baron de Meyer, Alfred Stieglitz e Marcel Duchamp. Sempre in questo periodo, e sempre a causa delle condizioni di salute della figlia, Elsa si trasferì a Parigi nel 1922, ospitata da Gaby Picabia, moglie dell'artista dadaista Francis Picabia.
Fu qui che,ovviamente, Elsa Schiaparelli entrò in stretto contatto con l'ambiente della moda dell'epoca. Secondo le parole della stessa Schiaparelli, sembra che il colpo di fulmine per la moda sia avvenuto dopo una sua visita assieme d un'amica all'atelier di Paul Poiret in faubourg Saint-Honoré. Poiret le mostrò alcune delle sue creazioni, che lei all'epoca giudicò semplicemente come troppo care. Poiret le rispose "Non vi preoccupate dei soldi. E poi potrete come e quando vorrete..."
Abito di ispirazione surrealista nato dalla collaborazione con Dalì |
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Da quell'anno Elsa Schiaparelli fu considerata l'antagonista principale di Coco Chanel nel mondo della moda francese. Opposti gli stili: rigoroso e semplice quello di Chanel, ricco e fantasioso quello di Schiaparelli; opposte le origini: povera la prima, aristocratica la seconda. Entrambe tuttavia avevano in mente una donna libera e indipendente,che non si vergognasse di indossare i loro capi. Il successo di Schiaparelli arrivò mentre la moda del secolo giungeva a una svolta: dall'abito piatto e senza forma della Garçonne, che furoreggiava negli anni venti, si tornò a una moda più femminile, con la vita al punto naturale, abiti sotto al polpaccio di giorno e lunghi da sera, tacchi alti.
abito con intarsi che riproducono colonna vertebrale e costole |
Anticipando i tempi, Elsa aveva anche capito che la sfilata è una vetrina, uno spettacolo per i compratori, ma che la vera moda si faceva col prêt-â-porter.
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